ORAZIO CIPRIANI (Giornalista RAI) Posso affermare senza ombra di smentita che questa nuova opera scientifica perchè tale è, sarebbe riduttivo chiamarla invenzione, di quel genio di Paolo Pecora rappresenta una pietra miliare nella creazione di energia. Noi tutti spesso parliamo con grande ammirazione di scienziati come Zichichi o diversi stranieri ma trascuriamo di soffermarci su un reggino
doc come Paolo Pecora che definirlo inventore sarebbe anche riduttivo per certi versi.Paolo Pecora è un vero scienziato con la S maiuscola.Questa sua nuova opera lo conferma inequivocabilmente. Creare energia dall’acqua ed a costo praticamente zero per poi poterla sfruttare in più settori,trazione,cucina,riscaldamento e molto altro ancora è una opportunità di grande valore scientifico che Pecora offre all’umanità tutta.Paolo Pecora questa volta ha superato se stesso ed è giusto che adesso abbia tributati i giusti onori così come avvenuto già in passato per altre sue opere scientifiche.Diciamolo francamente quello che di Paolo Pecora traspare in ogni momento oltre alla sua innata dote di creatore di opere scientifiche di livello eccelso è la capacità di ammaliarti con la sua profonda cultura che non è solo nozionistica e scientifica ma a 360 gradi.La Calabria deve andare fiera di avere tra i suoi figli uno scienziato di questo livello! ORAZIO CIPRIANI
Combustibile ricavato dall’acqua: l’inventore reggino Paolo Pecora crea “Aquafire”, il dispositivo che genera idrogeno e lo immagazzina in sicurezza
Il processo di elettrolisi dell’acqua, in base al quale il passaggio di corrente elettrica causa la scomposizione dell’acqua in ossigeno ed idrogeno gassosi, nasce già nell’Ottocento: il meccanismo, come è noto, prevede la “rottura” della molecola d’acqua nei suoi elementi costituenti (idrogeno e ossigeno).
Utilizzando il suddetto processo l’ inventore reggino Paolo Pecora, che già da anni era riuscito a produrre idrogeno senza utilizzare acido solforico, senza tuttavia trovare soluzione alle controindicazioni che ne rendevano difficile e pericoloso l’impiego, è adesso riuscito a realizzare un apparecchio, subito battezzato “Aquafire”, con il quale è invece possibile immagazzinare in sicurezza l’idrogeno generato nel processo.
La novità risiederebbe proprio nella soluzione trovata per la conservazione del gas prodotto: uno stoccaggio realizzato grazie a particolari membrane a microfibre che traslano il solo idrogeno in un contenitore pressurizzato, per un utilizzo successivo alla fase di produzione:
Tenendo sempre presente che in qualunque modo venga prodotta, la reazione elettrolitica necessita comunque di un’altra fonte di energia, quella elettrica, Paolo Pecora spiega che se il sistema trae energia da fonti rinnovabili, come ad esempio pannelli fotovoltaici, la produzione del combustibile risulta pressoché gratuita e innocua per l’ambiente e la soluzione potrebbe risultare vantaggiosa in tante situazioni in cui dovesse risultare problematico l’approvvigionamento di un combustibile.