Reggio: il ritorno di Striscia la notizia


di Grazia Candido – Il team di Antonio Ricci torna ancora una volta in riva allo Stretto.Dopo l’incursione di qualche giorno fa, fatta da Mister Euro, l’inviato Charlie Gnocchi, sul territorio di Arghillà dove è allocata l’imponente struttura carceraria ad oggi, in operativa, Striscia la Notizia, il Tg satirico di Mediaset in onda tutte le sere su Canale 5 e condotto da Ezio Greggio ed Enzo Iacchetti, torna a Reggio Calabria per “ammonire” un “personaggio eclettico”, l’ideatore d’innovativi sistemi tecnologici che possono risolvere problemi di convivenza quotidiana e mettere fine a tradimenti coniugali o difendere la propria intimità e il lavoro, il reggino Paolo Pecora. Durante la puntata di ieri sera infatti, a cadere nelle “grinfie” della squadra del giustiziere rosso, il Gabibbo, l’inventore di telefonini ultra moderni ma soprattutto, dispositivi “anti corna e salva rapporti amorosi”.
Pecora, noto al pubblico anche come regista cinematografico (ricordiamo alcuni importanti film, come “Faida” e “La lucertola” ispirati alla dura realtà sociale del Sud), quotidianamente, va in onda sui canali satellitari per pubblicizzare le sue innovative apparecchiature. Ma se è vero che uno dei suoi congegni può aiutare una coppia di fidanzati o coniugi, è anche vero che viola la privacy dell’individuo. E proprio sulla tutela pubblica, l’inviato Moreno Morello ha avuto molto da dire, “condannando” gli apparecchi d’intercettazione e spionaggio pubblicizzati dall’inventore reggino che “trasgrediscono le norme vigenti poste dallo Stato a difesa della vita privata”. Giunto nella periferia di Gallina, l’inviato Morello dopo aver invitato i telespettatori a non utilizzare telefonini, auricolari, apparecchi di ricerca microspie e tutto quello che può far ottenere in poco tempo liste telefoniche e conversazioni ambientali, chiede spiegazioni all’inventore.“Non è vero che queste apparecchiature sono fuori legge – postilla Pecora – ma si possono usare per salvaguardare un figlio o la propria moglie”.“Ma questa è un’istigazione a delinquere e poi, non tutela il consumatore” – sottolinea Morello. Alla fine, i due si trovano d’accordo su un punto focale, “il rispetto dell’utente”. Non sarà un apparecchio a mettere fine alle scappatelle coniugali ma l’ammonimento di Striscia ha fatto riflettere l’inventore reggino che, nel promettere di adeguarsi alle normative sulla privacy, lancia un appello ai potenziali cornuti: “Non spiate la moglie e la figlia perché è un reato”.

Martedì 09 Dicembre 2008 21:38

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