L’ultima idea del celebre inventore reggino è rivoluzionaria. (di Piero Gaeta, Gazzetta del Sud del 23 giugno 2013) È la fame di energia, che spinge le società industrializzate verso la costruzione di case e macchine sempre più efficienti, cercando anche sistemi più o meno moralmente accettabili per accaparrarsi quel che resta delle riserve di combustibili fossili ( petrolio, gas naturale, carbone ).La ricerca, sotto la spinta della necessità, ha portato alla scoperta o allo sfruttamento di nuove forme di energia.La ricerca non conosce soste, e un’idea che nasce da esigenze personali può rivelarsi utile a rutto in pianeta. Il sogno dell’uomo è una fonte di energia personale, pulita e discreta, non inquinante. Paolo Pecora l’avrebbe trovata. Dopo anni di intense ricerche, Paolo Pecora, il noto inventore reggino (premio Oscar per l’invenzione) legato nell’immaginario collettivo alle trovate tecnologiche in ambito dello spionaggio e del controspionaggio, ha sperimentato la produzione di combustibili puliti, da fonti non inquinanti e a costi praticamente nulli. Quasi 20 anni fa, nei suoi laboratori, nasce la prima idea di estrarre idrogeno dall’acqua, sfruttando il principio dell’elettrolisi, per usi domestici. L’idrogeno, infatti, è uno dei due componenti della molecola dell’acqua, sostanza abbondantissima sul nostro pianeta, facilmente disponibile e non inquinante. Nonostante l’impegno del nostro inventore, però, i materiali e i reagenti chimici utilizzati nei primi esperimenti (stiamo intorno agli anni 90) erano poco adatti a un utilizzo di massa. Col tempo però, gli acidi, i metalli pesanti, le pressioni di esercizio troppo elevate, sono stati abbondanti, portando l’invenzione a livelli di efficienza, facilità d’uso e sicurezza tali da renderla pronta all’uso pratico. L’idea di Pecora consiste nell’inventare un vero e proprio elettrodomestico in grado di effettuare tale operazione………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..